Vampiri VS Cacciatori | “First Kill” SERIE TV creata da V. E. Schwab

“Anche nei giorni migliori non mi sento integrata.”

(“First Kill”)

Una vampira e una cacciatrice con il comune destino di uccidere… ma più propense ai sentimenti romantici; due famiglie in lotta; un futuro tra i più incerti.

“First Kill” è la nuova serie di stampo LGBTQ+ a tema soprannaturale, che vede come protagoniste principali Juliette Fairmont (vampira), e Calliope Burns (cacciatrice).

Teorica rivisitazione di “Romeo e Giulietta”, la serie non si conferma essere, almeno per il momento, un futuro classico: con molte idea e poca sostanza, una pessima CGI, una trama lontano dall’essere originale e due protagoniste con una chimica basata più su sguardi che altro, “First Kill” non raggiunge grandi vette.

E’ una serie che intrattiene e che si lascia guardare senza grandi pregi: escludendo le tematiche LGBTQ+, di cui c’è sempre un grande bisogno, e le ottime colonne sonore, “First Kill” è forse più adatta ad un pubblico strettamente giovane, che ad uno più maturo.

Sebbene non si possa definire nessuno dei personaggi particolarmente originale – anche se tutti ben delineati -, sono le due protagoniste a risentire maggiormente della cosa: senza nulla togliere alla performance di Sarah Catherine Hook (Juliette), e Imani Lewis (Callioper), le due ricordano fin troppo lo stereotipo/dicotomia di “Twilight” per poter essere apprezzate.

E’ vero che il romanzo ha più di una problematica presente tra le sue pagine, ma per lo meno poteva asserire di avere personaggi abbastanza innovativi da poter essere considerati degni di aprire le porte di una nuova epoca: Juliette e Calliope sembrano più propense ad accodarsi, che a creare nuovi modelli (ricalcare “Teen Wolf” e “The Vampire Diares” è più semplice).

Nonostante non brilli, vi sono dei lati positivi: le dinamiche familiari sono state ben ideate, e i legami presenti tra i membri delle famiglie sono una ottima dimostrazione della bravura degli attori. Tra tutti, spiccano Aubin Wise (Talia Burns – madre di Calliope), e Gracie Dzienny (Elinor Fairmont – sorella di Juliette), con quest’ultima come miglior personaggio: crudele, violenta e manipolatoria, con una vena sociopatica, è sicuramente la figura che più si avvicina all’idea classica del vampiro sanguinario.

E inoltre interessante l’importanza che viene data alla figura della madre (espressa attraverso quattro donne profondamente diverse tra loro), e alla relazione con i figli.

Il finale vorrebbe creare suspense, ma più che altro porta a chiedersi dove siano finiti i fondi per la CGI.

Se amate lo Young Adult intriso di soprannaturale (con tutti i modelli che ne seguono), e non avete paura di una pessima grafica; se volete rimpinzarvi di serie Pride ( e questa è sempre una buona idea), potreste pensare di guardarla.

CONSIGLIO: “Le terrificanti avventure di Sabrina”, “The Vampire Diares”, “Teen Wolf”, “Twilight”, “Buffy the Vampire Slayer, “Shadow Hunter”, “True Blood” (a tema soprannaturale).
“Dickinson”, “Killing Eve”, “Sense8”, “Love, Simon”(a tema sentimentale).

E questo è quanto Lettrici e Lettori, al prossimo fiume telematico!

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