Recensione di “A caccia del Diavolo” di Kerry Maniscalco

“Inoltre, il tuo Thomas è davvero coraggioso. Guarda come sta sfidando tua cugina sul colore dei fiori.”

(A caccia del Diavolo)

Quarto romanzo della saga di Audrey Rose e Thomas.

Dopo aver affrontato omicidi a Londra, tra i vampiri e sulla nave Etruria, è adesso venuto il momento di New York. Audrey Rose e Thomas seguiranno le tracce di un criminale che agisce in modo spaventosamente simile allo Squartatore e tra colpi di scena, dolci momenti e attimi spaventosi, affronteranno insieme anche questa ennesima avventura.

Se avete seguito le recensione dei primi tre, saprete che non mi hanno fatto proprio impazzire. Se leggerete questa recensione, scoprirete che il mio parere non è cambiato.

Lo stile è sicuramente scorrevole e regala qualche sorriso, ma per i miei gusti proprio non ci siamo. Infatti, credo che il giusto nome per questa saga dovrebbe essere “Audrey Rose e le sue elucubrazioni mentali”: ripetitive ed estenuanti oltre ogni dire, hanno come unici temi Thomas e i cadaveri.

In effetti, ancora una volta, l’unico personaggio che mi sembri dimostrare un certo grado di profondità è Thomas, mentre Audrey Rose rimane ancorata a quelle tre caratteristiche che aveva già mostrato nei libri precedenti; ci sarebbe un accenno di sfumatura più scusa verso la fine, ma viene spazzata via con un colpo di spugna.

Peccato.

Tuttavia non siamo ancora arrivati al vero motivo per cui questo è probabilmente quello che ho preferito di meno. Il che è tutto dire.

I CLICHE’ (musica agghiacciante in sottofondo).

Ok, sentite, non sono contraria in toto ai cliché: alcuni mi piacciono, e ce ne sono altri che mal sopporto, ma in generale se sono scritti bene, sono comunque propensa a tollerarli. In questo specifico caso, non ce la faccio. Non farò spoiler, mi dispiace, ma avviene molto presto nel romanzo e sarebbe una fetta troppo grossa da dare via così.

Quello che posso dire, è che pensavo di star leggendo un romanzo e non di star guardando “Beautiful”. Nessuno accusa a chi lo guarda e a chi piace, ma io non lo reggo.

Comunque, capisco che il target sia per adolescenti, e che quindi io non ci rientri, ma posso assicurare che forse avrei adorato Thomas e avrei continuato a detestare il cliché.

Lato positivo: ho apprezzato il modo in cui è stato impostato il caso da risolvere, nonostante sapessi già chi fosse l’assassino: non è stata una mancanza di bravura dell’autrice, ma solo mia e della mia fissa per le storie True Crime.

Inoltre c’è una fantastica descrizione di una tavola ricoperta di dolci che mi fa venire l’acquolina anche ora che sto scrivendo.

In generale, se piacciono i romanzi ambientati in epoca vittoriana, giovani donne moderne, uno stile che è ok e una storia d’amore, potrebbe piacervi questo, come l’intera saga.

Di seguito vi lascio i link delle recensioni (in ordine), delle precedenti avventure di Audrey Rose e Thomas.

https://stuzzicamentiblog.wordpress.com/2020/09/14/recensione-di-sulle-tracce-di-jack-lo-squartatore-di-kerri-maniscalco/

https://stuzzicamentiblog.wordpress.com/2020/09/13/recensione-di-alla-ricerca-del-principe-dracula-di-kerri-maniscalco/

https://stuzzicamentiblog.wordpress.com/2020/09/13/recensione-di-in-fuga-da-houdini-di-kerri-maniscalco/

E questo è quanto Lettrici e Lettori, al prossimo fiume libroso!

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